Successo di presenze al Festival d'Estate all'Arena dedicato ad Ezio Bosso VIDEO
Con una media di circa 2.000 spettatori e un incasso medio superiore ai 100.000 euro per ogni serata.
Successo di presenze ed attenzione per lo straordinario Festival d’estate 2020: un assetto inedito, in sicurezza, di grande effetto.
Grande successo di pubblico
Un Festival interamente dedicato ad Ezio Bosso che fin dall’inizio ha seguito con grande vicinanza ed affetto la nascita di questa straordinaria edizione, con lo sguardo rivolto al 2021. Con una media di circa 2.000 spettatori e un incasso medio superiore ai 100.000 euro per ogni serata, l’Arena di Verona si è dimostrata, anche in quest’anno di emergenza sanitaria, il palcoscenico all’aperto più capiente e frequentato del mondo, creando in massima sicurezza un Festival che ha saputo unire princìpi etici e sociali, supporto al territorio, creatività e innovazione artistica.
Tradizione e innovazione
Ben 11 diverse prime, programmi musicali originali e nuovi per l’Arena, che hanno contribuito, tra tradizione ed innovazione, a coinvolgere nuove fasce di pubblico: 1.600 operatori sanitari nazionali presenti sin dallo spettacolo inaugurale Cuore italiano della musica; la commovente esecuzione del Requiem di Mozart, dedicato alle vittime del Covid, alla presenza dei loro familiari e dei Sindaci della Provincia di Verona in rappresentanza di tutto il territorio, resa possibile grazie al sostegno di Confindustria; l’ampio pubblico di famiglie con bambini accorso per il Gala Rossini; una presenza importante di spettatori stranieri, pari al 40%, che hanno così confermato il loro affetto per l’Arena nonostante le difficoltà del viaggiare, ribadendo la leadership areniana tra i palcoscenici internazionali.
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Alto il livello sui social
Va evidenziato che l’imponente lavoro di comunicazione messo in piedi per arginare i danni della pandemia, ha permesso alla Fondazione Arena di ottenere importanti risultati sui Social, che hanno visto triplicati i contatti sulle piattaforme Facebook (367.864 utenti) e Instagram (1.360.834), nonostante il ridotto numero di serate, ampliando così l’orizzonte d’attesa per la prossima stagione e veicolando già in questa il 15% delle vendite di biglietteria.
Lavorare sodo
I risultati della stagione estiva all'Arena sono stati presentati oggi, martedì 1 settembre 2020 nel loggiato della Gran Guardia. Il sindaco di Verona nonché presidente di Fondazione Arena, ha affermato:
"Chi avrebbe mai detto che tutto questo sarebbe successo, è stata una scommessa vinta. Una cosa è certa, per tutto il resto della mia vita non dimenticherò mai questa edizione 2020 del Festival in Arena. La ricorderò come esempio di ciò che significa essere veronesi: rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per risolvere i problemi come la questione sulla capienza del teatro, ma anche saper trovare soluzioni innovative e capaci di attirare pubblico in un'estate tanto anomala. Ringrazio tutta la dirigenza e i lavoratori di Fondazione perché hanno saputo concretizzare quella che a maggio sembrava una 'missione impossibile'. Ma ringrazio anche tutti gli artisti che ci hanno dato fiducia nell'accettare il nostro invito, quando sembrava che nessuno spettacolo dal vivo fosse possibile. Invece, abbiamo realizzato un'edizione straordinaria, che io ricorderò per l'emozione di una Arena inedita con una visuale di grande impatto per il coro a 360 gradi e per i titoli mai portati prima sul nostro palcoscenico. Il pubblico ha capito e apprezzato il nostro impegno ed è per questo che già da ora siamo al lavoro per realizzare un Festival 2021 altrettanto storico. La strada della qualità che ho voluto intraprendere tre anni fa è la via maestra da non abbandonare e quella che porta le maggiori soddisfazioni, come quelle di quest'anno. Il nostro teatro si conferma punto di riferimento internazionale per la lirica e gli spettacoli di alto livello".
Una nuova edizione
Le misure eccezionali che l’Italia e il mondo intero si sono trovati ad affrontare nel 2020 hanno infatti spinto a creare una soluzione nuova, unica nel suo genere. Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona ha spiegato:
"Questo è stato fatto per offrire un’edizione necessariamente nuova e diversa, rispettando tutte le condizioni sanitarie, ma senza rinunciare alla vocazione dello spettacolo vero e proprio, perché l’Arena lo merita, lo meritano i suoi lavoratori e il suo pubblico. Per primi in Italia abbiamo immaginato un Festival nuovo, come non lo si era mai visto in 107 anni di storia, prima che vi fosse una reale previsione sulla possibile riapertura dei teatri. Ed il mio più grande e commosso ringraziamento va ad Ezio Bosso, musicista e amico, cui abbiamo dedicato questo Festival straordinario: lui, che doveva essere sul podio della Nona sinfonia di Beethoven, nelle settimane di stop forzato ci è sempre stato vicino, con una forza d’animo inesausta e propositiva. Anche a lui dobbiamo la creazione di questo palcoscenico centrale con un coro a 360 gradi: un simbolico 'abbraccio alle moltitudini', come recita l’Ode alla gioia di Schiller che avrebbe dovuto dirigere. Come artista ringrazio dal profondo del cuore la generosità di tutti gli artisti che hanno fortemente desiderato stare al fianco dell’Arena di Verona per sostenerla in questo momento di difficoltà, rendendo questo cartellone davvero indimenticabile, aiutandoci ad osare e a pensare ulteriori nuove idee e sorprese per il futuro".
L'Arena ammirata nella sua bellezza
Questo Festival ha visto per la prima volta l’Arena così come costruita dagli antichi Romani, “arredata” con il nuovo palcoscenico centrale per l’Orchestra (625 metri quadrati) e 90 postazioni per altrettanti artisti del Coro che hanno seguito, esaltandola, l’elisse areniana. Dal 25 luglio al 29 agosto 2020 il pubblico ha potuto vedere e ascoltare un cast di star mondiali, quasi impossibili da trovare tutte insieme nel panorama dei maggiori teatri internazionali: 10 direttori, 1 giovane solista di fama internazionale, 57 voci tra le migliori al mondo, di cui ben 12 al proprio debutto nell’anfiteatro veronese tra giovani di talento e grandi artisti affermati finalmente giunti in Arena.
Unicità della proposta
Anche il Direttore Generale Gianfranco De Cesaris ha espresso la propria soddisfazione:
"Ricorderemo questa stagione come la stagione della Responsabilità e della Consapevolezza. Responsabilità nel senso che FAV è al centro di una comunità di donne e uomini, artisti, lavoratori, aziende dell’indotto e città tutta, rispetto alla quale si è sentito fortissimo il richiamo di fare qualcosa e non rimanere in disparte, vittime rassegnate della pandemia. Con coraggio e con il contributo di tutti abbiamo messo in scena queste 11 serate che rimarranno nella storia della Fondazione, per l’unicità della proposta e per l’eccezionalità della situazione nella quale si sono svolte. Consapevolezza perché gli accadimenti di quest’anno evidenziano in maniera definitiva quanto la Fondazione Arena di Verona sia fondamentale punto di riferimento culturale e motore economico della nostra amata Città".