Bovolone

Il bando va deserto e il punto primo intervento viene sospeso, Girardi: “Servono almeno due medici”

Un servizio che necessita della presenza di almeno due medici solo per garantire un servizio che in realtà sarebbe messo in bilico dalle ferie del personale.

Il bando va deserto e il punto primo intervento viene sospeso, Girardi: “Servono almeno due medici”
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Il bando per permettere di trovare 24 medici è andato deserto, da giovedì 4 novembre 2021 alle ore 20 è stata sospesa l’attività del Punto di Primo Intervento dell’Ospedale “San Biagio” di Bovolone.

Il bando va deserto e il punto primo intervento viene sospeso

Un servizio che viene chiesto a gran voce dai cittadini di Bovolone. Il Punto di Primo Intervento a Bovolone sta vivendo una situazione difficile tra sospensioni del servizio, riaperture parziali e difficoltà.

A causa della pandemia e della carenza di medici, ormai da un anno il servizio viene sospeso e ripreso in base alle disponibilità dei medici. L'Ulss 9 Scaligera, per riuscire a far fronte alla mancanza di medici, a giugno 2021 ha pubblicato sul proprio sito l'avviso pubblico per la selezione di medici idonei al conferimento di incarichi di lavoro autonomi per garantire lo svolgimento delle attività al Punto di Primo Intervento dell'ospedale di Bovolone e altre strutture di emergenza dell'azienda.

La scadenza del bando era prevista per il 5 luglio 2020 e purtroppo nessun medico ha mai risposto. Il direttore generale dell'Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi ha spiegato:

“Il Punto di Primo Intervento su grande sollecitazione della comunità era stato riaperto. Devo ricordare che la situazione dei medici dell’epoca lo ha permesso in una formazione parziale con 12 ore e non 24 come previsto dalle schede, era il massimo che si poteva garantire. L’apertura era stata fatta con grande speranza che, con il concorso, si potesse reintegrare il numero di medici dato che nella rete dell’Ulss c’era carenza. Il concorso che vedeva la richiesta di 24 medici di Pronto Soccorso che nel tempo erano aumentate come esigenze, a causa di diverse dimissioni e malattie, è andato deserto. E’ stato un risultato inaspettato, non c’è stata nemmeno una persona che ha risposto al bando, probabilmente qualche domanda avrebbe permesso di mantenere in bilico l’apertura”.

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Si tenterà con un nuovo bando

Per riuscire a garantire il servizio mancano almeno due medici e, a tal proposito, Girardi ha puntualizzato:

“Il minimo del servizio garantito nel Pronto Soccorso di Legnago e delle 12 ore del Punto di Primo Intervento di Bovolone, al netto delle assenze di ferie e malattie, prevedeva un bisogno di 564 ore di tempo, ne abbiamo 497 in questo momento quindi mancano due medici e questo solo per garantire un servizio che in realtà sarebbe messo in bilico dalle ferie del personale”.

Che cosa succederà ora? Da venerdì 5 novembre 2021, negli stessi locali dell’Ospedale, è stato realizzato un Ambulatorio Infermieristico, aperto per 5 giorni a settimana e per 6 ore al giorno. A questo ambulatorio, che sarà sempre più potenziato, potranno accedere tutti i pazienti inviati dai Medici di Medicina Generale, oltre alle persone prese in carico al Pronto Soccorso di Legnago e che necessitano di continuità di cure (codici bianchi), senza che per questo debbano tornare al “Mater Salutis”. Si tenterà inoltre con un altro concorso e Girardi ha spiegato:

Procederemo a breve nel fare altri concorsi, non so ora dire quali e soprattutto che livello di risposta attenderci. L’intenzione è quella di riaprire appena ci sarà la possibilità concreta. Ad essere ottimisti potrebbe volerci qualche mese ma non ho alcuna certezza”.

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