Esclusa

"Capitale italiana della cultura 2022", sfuma il sogno: Verona non è tra i progetti finalisti

Pubblicato l'elenco dei dieci progetti che concorreranno per la finale.

"Capitale italiana della cultura 2022", sfuma il sogno: Verona non è tra i progetti finalisti
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Verona ha perso la sfida.

Il progetto non passa

Partita persa per Verona, il progetto VR22 pensato per rafforzare l’offerta culturale cittadina, valorizzando il patrimonio storico-artistico locale non è stato scelto. Si infrange così il sogno per Verona di diventare la "Capitale italiana della cultura 2022". Nella giornata di oggi, lunedì 16 novembre 2020 è stato reso noto l'esito della selezione dei 10 progetti finalisti da parte della giuria.

I finalisti

Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, guidato dal Ministro Dario Franceschini, ha infatti comunicato che la giuria per la selezione della città "Capitale italiana della cultura 2022", presieduta dal professore Stefano Baia Curioni, dopo aver esaminato le 28 candidature pervenute, ha selezionato i dieci progetti finalisti, così come previsto dal bando. Entrano, dunque, nella shortlist delle città che parteciperanno alla fase finale della procedura di selezione i seguenti Comuni e Città metropolitane, con i relativi dossier:

  1. Ancona, Ancona. La cultura tra l'altro;
  2. Bari, Bari 2022 Capitale italiana della cultura;
  3. Cerveteri (Roma), Cerveteri 2022. Alle origini del futuro;
  4. L’Aquila, AQ2022, La cultura lascia il segno;
  5. Pieve di Soligo (Treviso), Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana;
  6. Procida (Napoli), Procida Capitale italiana della cultura 2022;
  7. Taranto, Taranto e Grecia Salentina. Capitale italiana della cultura 2022. La cultura cambia il clima;
  8. Trapani, Capitale italiana delle culture euro¬mediterranee. Trapani crocevia di popoli e culture, approdi e policromie. Arte e cultura, vento di rigenerazione;
  9. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola), La cultura riflette. Verbania, Lago Maggiore;
  10. Volterra (Pisa), Volterra. Rigenerazione umana.

Le dieci città finaliste dovranno presentare i propri dossier alla giuria in un’audizione pubblica, della durata di massimo un’ora, composta, per metà, dalla presentazione del progetto e, per l’altra metà, da una successiva sessione di domande.

Gli incontri si terranno, compatibilmente con le misure di contenimento adottate dal Governo per la situazione epidemiologica in atto, presso il Collegio Romano, sede centrale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nei giorni 14 e 15 gennaio 2021, secondo il calendario e le modalità che verranno rese note a seguire. Sarà compito della Giuria raccomandare al Ministro Franceschini il progetto di candidatura più idoneo alla designazione della città «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2022 entro il 18 gennaio 2021, al fine dell’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei ministri.

Promuovere la coesione

Era stato ampiamente presentato ai cittadini il programma VR22, un progetto che era stato pensato per rafforzare l’offerta culturale cittadina, valorizzando il patrimonio storico-artistico locale e l’insieme dei suoi eventi, con un forte accento sull’accessibilità e la partecipazione di diverse fasce e tipologie di pubblico. Lo scopo era inoltre quello di riuscire a promuove la coesione e l’inclusione sociale, facendo della cultura uno strumento che crea legami e che favorisce il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica. Era inoltre connesso alla promozione turistica di nuovi tempi e luoghi, provvedendo alla destagionalizzazione dei flussi e alla valorizzazione di spazi attualmente poco conosciuti.

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